San Michele Arcangelo
Abbazia San Michele
Terra Murata
San Michele Arcangelo è patrono
e protettore dell'isola di Procida.
Al Santo viene attribuito il prodigioso miracolo del 1535
contro i pirati e numerosi miracoli successivi: nel
1799 San Michele liberò l'isola dall'attacco
di briganti napoletani; nel
1855 liberò
l'isola da una grave siccità; nel
1866,
1873,
1893 salvò
i procidani dal colera; nel
1883 salvò
l'isola dai danni di un devastante terremoto.
I procidani per devozione e ringriamento fecero realizzare
nel 1727 la splendida statua, in argento e oro, alla quale
donarono preziosissimi oggetti devozionali, gli
ex-voto
quali la spada, lo scudo, la bilancia, il cimiero con 9
piume e tanti altri.
San Michele viene festeggiato due volte all'anno: l'
8
maggio, giorno del miracolo e il
29 settembre.
L'organizzazione della festa del Patrono è affidata
alla confraternita dei
Gialli o di
San
Michele Arcangelo, fondata alla fine del XIX secolo
da Don Nicola Ricci .
La Festività di Maggio
La festività di maggio prevede che la statua venga
esposta dinanzi all'altare maggiore dell' Abbazia.
Al mattino del giorno 8, vengono celebrate due funzioni
religiose con la presenza dei fedeli e delle autorità
dell'isola.
La sera si svolge la processione: la statua del Santo viene
scortata per le stradine dell'isola dalle quattro confraternite,
dal clero locale e dai fedeli.
La Festività di Settembre
La festività di settembre (festa degli Arcangeli
Gabriele, Michele e Raffaele), prevede che la statua venga
esposta dinanzi all'altare maggiore la sera del giorno 28,
accompagnata da un rituale di canti e preghiere inneggianti
il Santo.
La mattina del 29, vengono celebrate due funzioni religiose
e, al termine della seconda, si procede in una circoscritta
processione nel borgo di Terra Murata.
La statua di San Michele viene, infatti, portata dalla chiesa
sino al vecchio mulino, in Piazza delle Armi, ed esposta
dall'alto di questo: si racconta essere stato quello il
luogo della sua apparizione nel 1535.
I fedeli seguono la statua con bandiere, candele e dopo
alcuni minuti di preghiera e raccoglimento, il sacerdote
procede alla benedizione della terra e del mare.
Tanti marinai, pescatori, dalla sottostante baia di Marina
Corricella, salutano la santa statua con sirene e preghiere
per ringraziare e chiedere protezione.